lunedì 5 gennaio 2009
il piano bar ai giardinetti
Perchè da ogni momento di difficoltè deve nascere una reazione, dicono gli anziani del paesino. sconforto: ti muovi o muori. come a risiko. e anche se hai poche truppe rispetto all´avversario devi per forza attaccare che altrimenti lo fanno loro e sei nella merda due volte. mi sono chiuso in studio (se così si può chiamare una stanza con un registratore poco buono e una chitarra da rimettere in sesto) e ho buttato tutto quello che avevo dentro. tutta la merda che mi ristagnava nello stomaco come vermi e bachi da seta. già, bachi da seta. ho deciso di farmene una ragione. e ho cercato di far produrre ai bachi la seta, ma non quella raffinata, la peggio seta che potesse venirmi in mente. così è nato il piano bar ai giardinetti, 4 canzoni con altrettanti accordi nate, scritte, arrangiate e registrate in 48 ore. con tutta la crema dei cappuccini che resta attaccata alle tazzine dei bar, così si era incollato un certo amaro alle mie labbra e sotto le unghie. nemmeno fossi stato tutta la notte a raschiare il fondo delle mie bottiglie vuote e dei giorni persi ad aspettare una telefonata. persi...o forse solo impiegati.
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un incoerente come tanti,
vaffanculo
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