lunedì 15 giugno 2009

ricordi 2004

le gestazioni taciute dei tuoi orgasmi infelici non rendono onore nemmeno all´uomo che ami.
io non vengo mai, perciò fai veloce.
e mi parli di progetti per sole donne nominando così tante volte il cazzo che alla fine lo stavo per odiare. e l´ho odiato davvero. i giochi di potere legittimati dagli ordini invisibili sono davvero affascinanti. un cappello bianco sporco e un mantello che mi ricorda Harry Potter, che adoro, ed è evidente. un topolino cucito sulla tesa. un bordo in oro zecchino. un rituale da seguire.
il gelato che si lascia divorare senza badare al tempo e le parole che scorrono a profusione dalle labbra dipinte di caldo. fa caldo a Firenze, ma si sta bene. una panchina che in realtà è il bordo di una banca, col bancomat vicino e una che parla da sola mentre litiga con la sua carta di credito. difficoltà di compiere gesti semplici e conseguente follia. parole dette a casa. parole indipendenti. sembra di ricucire semplici rapporti di fiducia ed onestà, che di questi tempi non guasta. senza secondi fini. solo la pura conoscenza. io che suonavo come un cretino con la chitarra e la voce troppo immatura per rendere onore alle divinità del rock, ma piaceva lo stesso. era il 5 settembre 2004. sono passati quasi sei anni. e sembra una vita. guardo tutto come fossimo in vetrina ad osservare la gente passare. mi piace, non mi spaventa. e si palesa l´idea di conciliare il sonno alla nostra diffidenza per iniziare una nuova conoscenza.

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