domenica 14 giugno 2009

la mia città...

è un luogo pieno di contraddizioni.
un paese travestito da città.
sotto casa stanno smaltendo l´ennesima partita di droga. pura. raffinata.
a pochi chilometri da qui ci sono delle case costruite a metà degli anni 70.
con le mattonelline rosse. sembrano dei monoliti. periferia urbana.
hanno un aspetto gradevole semplicemente per dare più il senso umano a un modo di costruire a dir poco selvaggio. palazzi seriali che si stagliano uno vicino all´altro. sembrano prigionieri stipati in celle troppo piccole per contenerli tutti. mi ricordano quelle foto sbiadite dei deportati.
sotto quei palazzi rossi ci sono una serie infinita di tossicodipendenti che abitano i giardini. quelli sono i dipendenti poco interessanti. quelli che portano i soldi e fanno girare il mercato arrivano, parcheggiano ed entrano direttamente negli appartamenti. escono con grossi quantitativi di qualsiasi sostanza e la smerciano alle prostitute che seguono quotidianamente sulla tangenziale. presso le aree di servizio.
ho il malumore che si colloca nell´iride mentre guardo tutto questo. 
mi chiedo chi potrà fermarlo, dato che anche i politici sono acquirenti coscienti di tutto questo grande magazzino di droga e prostituzione.
continuo a combattere nel mio quotidiano insegnando ai bambini la possibilità di vivere e decidere per le proprie scelte. si dura fatica. ma si prosegue. che è la cosa più importante. e voglio continuare a crederci. abbasso le serrande dei miei occhi colmi di lacrime mentre il dente mi procura un dolore nauseante.
mi viene da vomitare.
la scuola è quasi finita.
e tutto quello che ho fatto, probabilmente, rischia di scemare nel quotidiano del nulla che impone la nostra società.

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